Oggi sono ispirata da quello che puntualmente mi capita quando le altre mamme mi chiedono “che lavoro fai?” e dal post Lavorare da casa: gli impedimenti di Piattini cinesi ;)
Chi ha lo studio in casa, e ancora più chi lavora sul web, ha sempre difficoltà a far capire al resto del mondo cosa fa veramente, soprattutto se è una mamma che conversa con altre mamme che di computer non capiscono un’acca.
Siamo nel 2010 ed io mi stupisco ogni volta di questa ignoranza trasversale e ogni volta, quando dico che lavoro faccio, vedo facce stranite dall’altra parte e così devo arrabattarmi a spiegare quello che a me pare ovvio, ma che ovvio non è per niente.
E poi quando sembrano capire tutti a dirmi “uh che bello…” e a me sembra tanto che sottintendano che ci metterebbero la firma a cazzeggiare sul web come me.
Il mio è davvero un lavoro bello, io lo adoro altrimenti non lo farei mai, ma è sempre un lavoro, per i dettagli leggetevi il post di Piattini e, per la cronaca, io un orario di lavoro non ce l’ho e tantomeno pausa-pranzo e pausa-caffè…
2 commenti:
ciao, arrivata casualmente al tuo blog proprio per il titolo di questo post.
Anche io lavoro a casa con il web e ho difficoltà a far capire che faccio e che i tempi dedicati al lavoro sono stravolti e spesso sovrapposti a quelli dedicati alla famiglia.
Mi piace il tuo sito :-)
dolenti note...
Io continuo a trovare questa difficoltà associata ai risolini che nascondono il pensiero "questa sta tutto il giorno a non fare niente!"
Mal comune mezzo gaudio? ;)
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