giovedì 17 marzo 2011

Italia 2011, festeggiare o cambiare?

Oggi ho letto tanti post in giro per la rete, sono tutti interessanti e qualcuno lo condivido molto, come Italia-Giappone di Mammafelice e come Non c’è nulla da festeggiare del Tagliablog.

Sinceramente non so cosa raccontare ai miei bambini di questa Italia, come si spiega l’importanza di avere un paese unito quando in Italia io vedo inefficienza e qualunquismo dilaganti?

Devo darmi una risposta prima di questa sera, per riuscire a fargli capire che per essere italiani non basta essere nati qui, bisogna dimostrare di avere a cuore la propria terra, il pianeta e le persone tutte, anche quelle che stanno lontano e che non sanno l’italiano.

Io ci provo…

lunedì 7 marzo 2011

Progetto famiglia in tre, quattro meno uno…

Qualche volta succede che il “progetto famiglia” si tiri, si stiri e si modifichi strada facendo.

In realtà succede spesso, scandagliando la rete si trovano le prove, e quando succede ecco che il progetto cambia completamente aspetto e anche i numeri diventano diversi.

Nel mio caso i numeri hanno fatto una sottrazione semplice semplice, quattro meno uno e siamo diventati tre.

Tre in famiglia è già un bel numero e quando di quei tre, due sono numeri piccoli (declinati al maschile) e l’altro è un numero con tante cose da fare e un lavoro autonomo ecco che invece che nelle unità sembra di stare in mezzo alle decine, sembra quasi di totalizzare un trenta, almeno è un bel voto :grin:

Organizzarsi è difficile e entrano prepotentemente alla ribalta i nonni (nel nostro caso “La Nonna” con l’iniziale maiuscola perché è doveroso) e delle tabelle di marcia ben progettate, io ho trovato che per me funziona il sistema dei “planning”.

Planning per questo, planning per quello, planning per quasi tutto e poi una buona dose di improvvisazione, ve lo ricordate Gunny quando diceva “improvvisare per raggiungere lo scopo”? Ecco io spesso faccio e mi sento così, una specie di marines.

Questo post partecipa al Blogstorming

mercoledì 13 ottobre 2010

Che lavoro fai? Cazzeggio sul web…

Che lavoro fai? Cazzeggio sul web

Oggi sono ispirata da quello che puntualmente mi capita quando le altre mamme mi chiedono “che lavoro fai?” e dal post Lavorare da casa: gli impedimenti di Piattini cinesi ;)

Chi ha lo studio in casa, e ancora più chi lavora sul web, ha sempre difficoltà a far capire al resto del mondo cosa fa veramente, soprattutto se è una mamma che conversa con altre mamme che di computer non capiscono un’acca.

Siamo nel 2010 ed io mi stupisco ogni volta di questa ignoranza trasversale e ogni volta, quando dico che lavoro faccio, vedo facce stranite dall’altra parte e così devo arrabattarmi a spiegare quello che a me pare ovvio, ma che ovvio non è per niente.

E poi quando sembrano capire tutti a dirmi “uh che bello…” e a me sembra tanto che sottintendano che ci metterebbero la firma a cazzeggiare sul web come me.

Il mio è davvero un lavoro bello, io lo adoro altrimenti non lo farei mai, ma è sempre un lavoro, per i dettagli leggetevi il post di Piattini e, per la cronaca, io un orario di lavoro non ce l’ho e tantomeno pausa-pranzo e pausa-caffè…

giovedì 23 settembre 2010

Mio figlio ha la faccia da… scuola!

Mio figlio ha la faccia da...scuola!Ecco, sto davvero diventando vecchia?

Mio figlio ha cominciato la prima elementare lunedì scorso,  come al solito non ci sono stati problemi o “scossoni”, siamo entrati in classe e lui era tranquillo e chiacchierone (e impertinente) come se fosse già al quinto anno.

Io sono stata la solita “mamma di pietra” e rilassata esattamente come il piccolo mostro, invece contro ogni previsione si è commossa la nonna che, quando andavo a scuola io, non ci pensava neppure a piangere e io mi comportavo esattamente come il mostro adesso, niente drammi nè ansie, anzi ci volevo proprio andare (almeno fino alla fine delle elementari, poi le cose sono un po’ cambiate ;) ).

Continuerà così oppure ci saranno i problemucci che io mi aspetto, con note sul diario perchè non sta zitto un attimo e rimproveri da parte delle maestre per la sua pelandronaggine (odia fare la prescrittura…)? Vedremo…

Nel frattempo le maestre (alla primissima riunione dei genitori) ci hanno raccontato che non ci sono più le bambine di una volta, il secondo giorno la maestra di lettere ha assegnato tre note e tutte tre le “annotate” erano femmine, ci stiamo emancipando fin dalle primarie, voglio proprio vedere dove arriveremo quando sarò nonna io, devo dire che le “cattive bambine” mi sono piuttosto simpatiche :mrgreen:

martedì 7 settembre 2010

Lavorare a casa con due figli, si può?

Lavorare a casa con due figli, si può? Ebbene si, sono una di quelle donne fortunate (!?) che hanno l'ufficio in casa, non devo fare decine di chilometri per andare in azienda perchè mi basta scendere una scala dentro casa per avere a disposizione tutto quello che mi serve (o quasi) ma, lo giuro, non è tutt'oro quello che riluce...

Ora lo so che si alzerà un coro di "ingrata" tra le donne e mamme che mi leggono e che devono uscire, prendere la macchina e percorrere un qualsiasi pezzo di strada per andare a lavorare, anche quando piove, anche quando fuori c'è un vento che ti porta via i capelli appena pettinati e cose simili ed è vero, avere l'ufficio al piano di sotto è una manna dal cielo in tantissime occasioni, quasi tutte veramente, ma non proprio tutte!

I momenti più critici sono quando i figli sono a casa da scuola, in quel momento non esiste più la donna ma solo la mamma e lavorare diventa un’impresa quasi impossibile perché ogni momento è buono per non giocare tra fratelli (eppure sono due, dello stesso sesso e quasi della stessa età, perché non giocano tra loro? Mistero!) ma per argomentare qualsiasi cosa con mamma che deve lavorare.

Chi ha un lavoro freelance con annesso studio casalingo com’è riuscita a risolvere il problema? E speriamo che qualcuna ci sia riuscita, almeno una…

sabato 14 novembre 2009

Porta basculante del garage ed altre scocciature

Porta basculante del garage ed altre scocciature Cosa si fa quando la vecchia porta basculante del garage si è rotta e piove per giorni?

Chiaramente ho chiamato la ditta che monta le porte, è venuto un impiegato per dirmi che per fare quel lavoro mi deve mandare un operaio, che per metterla a posto ci mette 5 minuti (non c’è niente di rotto o da sostituire) ma che farlo uscire dal magazzino, che dista circa 2 km., mi costa minimo 500 euro!

E allora la super-mamma, che non ha tra i piedi un sedicente super-papà, esce e se la ripara da sola! Detto fatto, per fortuna ha smesso di piovere.

Ho precettato la super-nonna per intrattenere i mostrilli dentro casa, mi sono armata di pazienza e sono uscita in giardino, ho sganciato il peso di cemento che si era incastrato, l’ho fatto passare di nuovo nella guida e l’ho riagganciato, porta riparata...

Peccato che a me 500 “euri” per sti lavoretti non me li dà nessuno.